venerdì 10 aprile 2009

Pasqua

Le giornate si accorciano, le foglie cadono, l'aria si sta facendo un po' più fresca. Qua l'estate ha un termine preciso: la Pasqua. Dopo la pasqua tutto finisce, o ricomincia, dipende dai punti di vista. E' tempo di tornare. Abbiamo trovato un'ultimo scambio casa al volo, passeremo gli ultimi dieci giorni nell'appartamento di una giornalista di Buenos Aires che ora è a Parigi. Siamo molto contenti, l'atmosfera della capitale argentina già ci mancava. Ci sono cose che non abbiamo ancora visto e altre che vogliamo assolutamente rivedere. Poi torniamo.

martedì 7 aprile 2009

Succede agli altri

Stavamo facendo un giro di tre giorni in una zona di parchi nazionali, a 500 chilometri da casa. Abbiamo sentito del terremoto lunedì pomeriggio, di sfuggita alla radio. Nella zona non c'è internet. Ci siamo fermati in qualche locale per saperne di più, ma radio e televisione davano alla notizia lo spazio che spetta a ciò che succede dall'altra parte del mondo: venti secondi, di cui dieci a rassicurare sul fatto che non ci sono argentini fra le vittime. Succede così anche in Italia. Non siamo riusciti ad avere notizie chiare fino al giorno dopo, quando abbiamo comprato il giornale. Ora so perché se succede qualcosa di serio si tende a fare indigestione di telegiornali, anche se ripetono sempre le stesse cose e mostrano sempre le stesse immagini. Perché il silenzio è peggio.


lunedì 30 marzo 2009

Album

Volete vedere un nostro album di matrimonio? Nostro nel senso che siamo noi gli autori, non il soggetto. Cliccate qua poi andate a fare un giro, non state ad aspettare, ci mette un sacco di tempo a caricarsi. Poi però si sfoglia come un libro vero, dà soddisfazione.
Per chi li conosce sono Andrea Rambelli e Daniela Manzoni.

domenica 29 marzo 2009

Appartamento 237

Siamo a Las Legnas nell'appartamento di montagna dei nostri ospiti, a solo quaranta chilometri da dove è caduto l'aereo degli uruguaiani cannibali.
Las Legnas è un mega complesso turistico per sport invernali, solo che adesso è estate, in tutto il complesso ci siamo praticamente solo noi. Fuori c'è un gran sole, tutt'intorno montagne enormi e impianti di risalita fermi che cigolano al vento. Dentro lo stabilimento centinaia di stanze, tutte vuote. Noi siamo nell'appartamento numero 237 in fondo a un luuungo corridoio. E' mattino. Il mattino ha l'oro in bocca. Il mattino ha l'oro in bocca. Il mattino ha l'oro in bocca. Il mattino ha l'oro in bocca. Il mattino ha l'oro in bocca. Il mattino ha l'oro in bocca. Il mattino ha l'oro in bocca. Il mattino ha l'oro in bocca. Il mattino ha l'oro in bocca. Il mattino ha l'oro in bocca. Il mattino ha l'oro in bocca. Il mattino ha l'oro in bocca. Il mattino ha l'oro in bocca. Il mattino ha l'oro in bocca.

giovedì 26 marzo 2009

Ma chi è tutta 'sta gente?

09/dic/2008 - 26/mar/2009
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Questo diario ha fatto perdere 5 giorni all'umanità:
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Google Analytics e bellissimo, da una marea di informazioni,
c'è dà perdersi.
Chi mi sa spiegare il grafico nella foto? Io non l'ho capito.
Salutiamo tutti, specialmente il misterioso lettore di Abu Dabi e chiediamo anche a lui di commentare di più.

mercoledì 25 marzo 2009

Il dentista

Siamo andati dal dentista, è praticamente sotto casa. Beh! Esteticamente l'impatto è diverso da ciò a cui siamo abituati. Manettini tutti pieni di calcare, lampada coperta da un plexiglass tagliato a mano tutto pieno di impronte, una parete piena di foto ricordo di dentiere e dentature di ogni genere, poltrona anni 70 che sollevandoti produce rumori sinistri. Il dentista si muove disinvolto nel suo mondo, non ha assistenti, quindi è costretto ad armeggiare velocemente tra gli strumenti di lavoro, ha la mano non proprio leggera ma sembra sicuro di sè, conversa allegramente e commenta il Karaoke che va in onda di fronte il tuo sguardo da una televisione appesa sopra la tua testa. Non si atteggia da cardiochirurgo, più da meccanico magari, ha anche criticato alcuni lavori dei nostri dentisti precedenti. In Italia uno così farebbe un pessimo effetto, un po' come un rappresentante che viaggia su una R4 scassata. Però ci pare bravo. Stiamo iniziando a pensare che la superattrezzatura dei dentisti italiani serva solo a rassicurare e a giustificare la spesa. A proposito, il calcolo della tariffa è semplice, rispetto alla media dei prezzi italiani basta togliere uno zero.

La famiglia che ci ospita

Ci presteranno il loro camper per visitare la zona, ci hanno portato in gita al lago (ho fatto sci d'acqua!), ci hanno offerto per qualche giorno la loro casa di montagna, ci portano da mangiare (pasta fresca, agnello andino, insalata criolla), ci portano da bere (vini tipici, birre artigianali), si preoccupano se l'acqua della piscina è troppo fredda, ci stirano le camice... Comincio a sentirmi un po' inquieto, come Hansel e Gretel nella casetta di marzapane.

Update:
ci hanno appena portato dei pop corn caramellati...

martedì 24 marzo 2009

Ce l'ha raccontato Estella

Un contadino in Messico stava arando il suo campo e ha notato che la terra era calda. Il giorno dopo la terra fumava e nei giorni successivi è iniziata a fuoriuscire lava, lentamente. Sono passati alcuni anni, oggi il contadino ha nel suo campo un vulcanetto attivo alto un centinaio di metri. Ora fa la guida turistica e coltiva patate lesse.

Poi ogni tanto ti vengono dei dubbi:

domenica 22 marzo 2009

Gauchito Gil

Non sapete più a che santo votarvi? Provate Gauchito Gil! Gauchito Gil è un santo non riconosciuto dalla chiesa ufficiale, venerato nel sud dell'Argentina. Prendete Gesù Cristo, Garibaldi, Che Guevara, e una rockstar anni settanta, mescolateli assieme ed ecco Gauchito. Volete mettere con Sant'Antonio? Non ce n'è.
I templi sono casette rosse che sorgono spontanee ai bordi delle strade. Se andate a chiedere una grazia non dimenticate di offrirgli un bicchiere di vino o una sigaretta.
Magari funziona...

sabato 21 marzo 2009

Preferivate la serata diapositive?

Abbiamo aggiornato le foto, sono divise i due sezioni perché in una non ci stavano più. Appena avete una settimana di ferie potete guardarle con tranquillità. I link sono qui di fianco.

Viento De Las Animas

Nella regione di Mendoza ogni provincia ci tiene ad avere il proprio vino. Il vino della provincia di Malargue ha un nome bellissimo, si chiama Viento De Las Animas. Peccato che non esista. Malargue è a 1700 metri e a quell'altezza la vite proprio non ne vuole sapere. Intanto il nome c'è...

venerdì 20 marzo 2009

Io e il Poliziotto

Dialogo liberamente tratto da fatti realmente accaduti.







POL: Salve.
   IO: Salve.
POL: Stava viaggiando a fari spenti.
   IO: Oh mi scusi non me ne ero accorto, ma sa, in italia i fari accesi di giorno non sono obbligatori.
POL: Qua si, ed è un' infrazione grave.
   IO: Mmm...
POL: Molto grave, sono 1600 pesos di multa.
   IO: Caspita!
POL: Sono molti soldi.
   IO: Eh si.
POL: E potrei anche ritirarle la patente.
   IO: Pure!
POL: Gia, immagino che sarebbe un problema per lei.
   IO: Immagina bene.
POL: Un grosso problema...
   IO: Molto grosso.
POL: Cosa possiamo fare?
   IO: Cosa possiamo fare?
POL: Eh?
   IO: Eh?
POL: ...
   IO: ...
POL: ...
   IO: Senta io la corromperei volentieri ma ho solo 35 pesos nel portafoglio...
POL: Mmm...
   IO: Immagino non bastino.
POL: Immagina bene, dovrò farle la multa.
   IO: ...
POL: A meno che...
   IO: A meno che...?
POL: Nel paesino 5 chilometri indietro c'è un bancomat.
   IO: Ottimo, mi sa dire dov'è?
POL: Oh, se vuole l'accompagno.
   IO: Farebbe questo per me? Che gentile.
POL: Siamo qui per servire.

giovedì 19 marzo 2009

La Payunia

Siamo andati a visitare un parco nazionale con più di 800 coni vulcanici. Mai visto uno spettacolo più emozionante... ma questo lo dico tutte le volte che arrivo in un nuovo posto. Ogni luogo ha un fascino indescrivibile, come si fa a raccontare?
Con noi c'era una guida, Estella (nome appropriato per una guida), assolutamente necessaria per non perdersi in quel labirinto di vulcani circondati da sentieri senza alcun segnale che attraversano deserti neri di sabbia vulcanica.
Prendete il primo aereo e venite a vedere.

Lo spruzzino!

In ogni casa argentina c'è un bagno, e questo è normale. In ogni bagno argentino c'è un bidet, e questa è già un'ottima cosa. In ogni bidet argentino c'è LO SPRUZZINO e questa è una cosa meravigliosa. Quando questa raffinata tecnologia arriverà anche in Italia saremo tutti più felici.

AGGIORNAMENTO.
Controindicazione: se come a volte accade, l'acqua diventa improvvisamente bollente, si soffre, si soffre molto.

martedì 17 marzo 2009

Capre e Collie

Questa è una zona di puma. Per convincere i contadini a non uccidere i felini che assalgono i corrales (recinti), hanno inventato questo sistema: un Collie appena nato viene preso alla propria madre e portato ad una capra mamma perchè continui ad allattarlo. La capra lo adotta e il cucciolo di pastore cresce così, pensando che la sua famiglia sia il branco di capre... L'allevatore non deve mai portare il cane in casa, non gli deve dare un nome, non deve permettere ai propri figli di giocare con lui... insomma il cucciolo deve crescere in mezzo alle capre e basta. Da grande difenderà il suo branco di capre da qualsiasi attacco.

domenica 15 marzo 2009

La reina de la vendimia

Il concorso di bellezza che si svolge nell'ambito della festa nazionale della vendemmia di Mendoza è stato vinto da Candela Valentina Carrasco. Noi tenevamo per Nadya Estefania De Longo, sospettiamo brogli. Qua ci tengono molto, tipo Siena col palio. Siamo in pieno periodo vendemmia (e feste della vendemmia). Praticamente tutto il vino Argentino viene prodotto da queste parti, ed è anche buono, ma non riescono ad esportarlo perché se lo bevono tutto loro.

venerdì 13 marzo 2009

'sarà mica leghista?

Aaron gioca (e parla!) con qualsiasi bambino incontri, senza nessun problema. E' incredibilmente sociale. E' sicuramente merito mio, gli ho dato un consiglio fondamentale: non prendermi come esempio. Nausicaa è più sospettosa, non si fida molto di questi niños un po' scuri che non parlano come lei, li chiama i "Bimbi strani". 

giovedì 12 marzo 2009

Nostalgia

Ci mancava la neve, così abbiamo fatto un giro sulle Ande. Ma proprio Ande Ande. Siamo stati ai piedi della più alta cima d'America, l’Aconcagua 6962 metri, che è anche la più alta montagna del mondo al di fuori dell’Himalaya.
Abbiamo percorso una strada che sale fino a quattromiladuecento metri. Mai stata così in alto in vita mia, aereo a parte. A descrivere i paesaggi che abbiamo visto non ci provo, nemmeno le foto c'e la fanno.

mercoledì 11 marzo 2009

Oasi

Siamo riusciti a staccarci dalla piscina in giardino e abbiamo scoperto di essere in mezzo al deserto. Sia San Rafael che Mendoza, la capitale della regione, sono città gradevoli, con viali ombreggiati da alti platani, ma sono oasi. La vegetazione cresce grazie ad un complesso sistema di irrigazione creato dagli indios. Appena fuori città c'è il nulla.

giovedì 5 marzo 2009

ADELE!!!

Auguri a Ile, Jaya, Luna
e soprattutto a Massi.
Perché ora ne ha quattro.
Perché durante il parto
ha sofferto molto.
E per la calvizie incipiente:



"ciao ragazuoli, ieri alle 14 e 07 è nata un'Adele di 50cm e 3kg. E' andato tutto bene,  jle ha sofferto abbastanza e anche io visto che mi ha strappato un pugno di capelli e mi ha segnato a vita con le unghie, ma è meravigliosa e stanotte si è svegliata solo alle 5 per farsi una tittatina. A luna piace molto e la guarda spesso, ma dice che è un po piccina e dorme sempre.  jaya era eccitatissima ma secondo noi anche gelosetta  perche sa che la gente viene a vedere la nuova nata. Abbiamo letto anche il blog, eravamo rimasti molto indietro, è un periodo pieno di avvenimenti. A presto un bacio a tutti"

lunedì 2 marzo 2009

San Rafaél o Massalombarda?

Dopo due settimane a El Bolson, nel nord della Patagonia, abbiamo continuato la nostra strada verso nord sull'incredibile routa 40 e siamo arrivati a San Rafaél, provincia di Mendoza, su un altopiano di 700 metri ai piedi delle Ande. Se non fosse per il profilo dei monti all'orizzonte sembrerebbe di essere a Massalombarda, pianura e pioppi. Per il momento è il nostro ultimo scambio casa, un mese e mezzo. Abbiamo una depandance nel giardino della famiglia che ci ospita. In realtà più che ospitati ci sentiamo adottati: sono venuti a prenderci alle sei del mattino al terminal delle corriere, ci hanno invitati a pranzo il giorno stesso, ci hanno accompagnato a fare la spesa, ci sono venuti a riprendere, hanno portato l'agnello a pranzo il giorno dopo e ci hanno portati fuori a cena la sera, ed è solo due giorni che siamo qui, ... sono di origine italiana, sarà un po' di nostalgia.

domenica 1 marzo 2009

Uno per tutti..

Alcuni particolari a volte, infliggono un colpo mortale all'esotismo di un luogo, ma aiutano a comprendere che il mondo è uno solo, e anche piccolo. Tipo arrivare su una spiaggia polinesiana e trovare gli stessi pedalò che a Cesenatico, o scoprire che la Patagonia è piena di Fiat Uno, primo modello, e di Duna, pure.

lunedì 23 febbraio 2009

Non sono stato io!

Qualche giorno fa Aaron ha sbattuto contro un mobile, ha un livido sullo zigomo e l'occhio nero. Ieri è inciampato, ha preso una storta e oggi zoppica un po'... La gente lo guarda, poi subito alza lo sguardo verso di me, con disprezzo.


Cartolina da Montevideo

Sullo spiaggione di Atlantida, un po' fuori Montevideo la giornata sta finendo. Dopo aver dominato il cielo per tutto il giorno il sole ha già toccato il mare sulla linea d'orizzonte. Della marea di persone in spiaggia nessuno accenna ancora a muoversi, comincia ad alzarsi una leggera brezza. Mentre il sole scende nell'acqua si crea un silenzio innaturale. Poi, quando l'ultima parte di arco rosso scompare, parte un applauso generale. Qualche migliaio di persone che ringraziano e salutano il sole. Mi è sembrata una bella cosa.

martedì 17 febbraio 2009

Un fiorino!

Per arrivare nella Terra del Fuoco argentina bisogna passare dal Cile, trecento chilometri di nulla, dritti dritti, senza fermate. Potrebbe essere una pura formalità. Invece no: bisogna fermarsi alla dogana quattro volte, dogana argentina, dogana cilena, dogana cilena  dogana argentina. Ogni volta bisogna scendere dall'autobus. compilare un modulo mettersi in fila  presentarsi davanti al doganiere passaporti in mano. Il doganiere (che sulla giacca ha scritto "polizia investigativa" e ci tiene a farlo notare) non si limita a controllare il modulo e timbrarti il passaporto, ma ti osserva, ti esamina, pensa... pensa per qualche minuto. Tu sei li sulle spine, non sai come comportarti , cerchi di fare il tranquillo anche se non hai nulla da nascondere e ti aspetti da un  momento all'altro una domanda  trabocchetto  tipo Tenente Colombo. Poi quando è soddisfatto ti fa passare e avanti il prossimo. Tempo medio dell'operazione un ora circa ogni autobus, quando va bene, potrebbero anche decidere di controllare tutte le valigie allora le ore diventano almeno cinque. Molto stretti i controlli sul passaggio di frutta fresca e carne cruda, non sia mai che qualcuno tenga in serbo un torsolo di mela nei tremila chilometri di strada argentina per buttarlo dal finestrino nei trecento chilometri cileni. Speravo che al ritorno le cose fossero più rapide, che bastasse dire come Troisi al doganiere di Non ci resta che piangere: "siamo quelli di prima", invece la trafila è identica, quattro dogane quattro ore.

lunedì 16 febbraio 2009

Difficile partire

Abbiamo lasciato Ushuaia. Dovevamo inizialmente trascorrere qui 3 giorni e sono passate 3 settimane. Quando scendi tanto in basso è difficile poi risalire... Ushuaia è una trappola, non ti lascia andare. La luce cambia costantemente e così pure il tuo stato d'animo, ciò che accade è che ti rende sempre più indeciso sulla data di partenza... andiamo, ma aspettiamo un attimo, però, potremmo partire, ma perchè partire, si sta così bene... insomma è stato difficile comprare il biglietto. E' tornata la famiglia dei proprietari di "casa nostra" e abbiamo passato un' ultima bella serata assieme. Ora sappiamo cosa è successo a Osa, è epilettica.

venerdì 6 febbraio 2009

Osa

Abbiamo un cane. Si chiama Osa (orsa) è una Labrador dal culo decisamente pesante. Una sera mentre passeggiavamo per la via lei faceva un po' quella che conosce la zona e porta in giro i nuovi del quartiere. Faceva la grossa insomma, ringhiava e teneva lontano tutti i cani che incontravamo, cani totalmente inoffensivi. Poi incontriamo un lupo/husky nero con un occhio bianco, molto simile a Marilin Manson. Osa, un po' perplessa, decide di rispettare il suo ruolo e gli ringhia contro, Marilin non accetta l'affronto, le salta addosso la strapazza un po' poi se ne va. A Osa viene un attacco di panico. Cade a terra di fianco, rigida come un cane playmobil. L'abbiamo riportata a casa in braccio tipo merluzzo surgelato. Dopo un quarto d'ora girava per casa facendo finta di niente. Ci siamo affezionati.

Luoghi estremi

In questo momento ci sono a casa nostra gli Ushuaiani (in realtà il vero nome è Fueghini). E' gente abituata ai posti sperduti, potrebbero cavarsela anche a Sasso Morelli.

martedì 3 febbraio 2009

Ricordi

E' arrivata questa email dall'asilo. Aaron e rimasto venti minuti davanti alla foto a guardare i suoi "vecchi amici", io a guardare i tortellini.

lunedì 2 febbraio 2009

Nettezza urbana

La raccolta differenziata a Buenos Aires funziona così: la sera si portano giù in strada i sacchi col pattume, indifferenziato. Poi passa il camion della nettezza urbana a prelevarli. Ma prima del camion passano i "cartoneros" che svuotano i sacchi, recuperano carta, cartone, plastica e tutto ciò che per loro è interessante, vendibile o commestibile, lasciando tutto il resto sparso per terra.
A Ushuaia invece i sacchi bisogna lanciarli in dei piccoli cestini collocati sopra un palo alto due metri, per evitare che i cani randagi li addentino. E i sacchi rimangono li, sul loro piccolo altarino, in ostensione per giorni. Ma cani locali sono un incrocio tra un labrador e Sergej Bubka e grazie alla loro particolare agilità arrivano a i sacchi, prendono tutto ciò che per loro è interessante, vendibile o commestibile, lasciando tutto il resto sparso per terra...

giovedì 29 gennaio 2009

Siamo in un posto dove...

Dove ognuno costruisce la propria casa come e dove vuole.
Dove le case sono calde, luminose e accoglienti capanne di legno e lamiera.
Dove dalle finestre si vedono le più grandi navi del mondo attraversare il Canale di Beagle tra Atlantico e Pacifico.
Dove arrivano e ripartono i cargo per l'Antartide.
Dove passano tutte e quattro le stagioni, almeno due volte al giorno.
Dove i bambini giocano sotto la pioggia in maglietta accanto a turisti vestiti come esploratori artici.
Dove i continui cambiamenti climatici e il vento, che di notte fa tremare le case, mettono a dura prova la stabilità mentale.
Dove ci si può confondere tra alba e tramonto.
Dove si dice che la gente sia un po' matta.
Dove tutti sono di passaggio, vengono da ovunque e prima o poi andranno chissàddove. Ma nel frattempo ti invitano a cena.
Dove il piatto tipico è un granchio delle dimensioni di un cocker.
Dove è difficile arrivare ma altrettanto difficile andarsene. 
Dove anche col cielo più cupo e nuvoloso c'è una gran luce, non si sa da dove venga ma c'è.

giovedì 22 gennaio 2009

La bevanda nazionale

Sa un po' di acqua calda versata in un posacenere, Tatiana non riesce a berlo, ma a me il mate piace molto. Spero non dia dipendenza.

martedì 20 gennaio 2009

Ushuaia

In fondo alla collina sulla quale siamo c'è il mare! C'è la baia con il porto. D'inverno si scia. C'è una delle piste più famose del mondo, la pista Cerro Castor aperta da Aprile a Ottobre, dove vengono ad allenarsi personaggi famosi... non so chi. In città non fa mai troppo freddo perchè Ushuaia è protetta dalle montagne e mitigata dal mare. La temperatura non va mai al di sotto dei -3. Fa più freddo da noi. Da voi!!! Il problema è la luce, ora fa buio a mezza notte e mezza e torna la luce alle 3 e mezza del mattino, ma d'inverno è il contrario.

Tierra del Fuego

Siamo partiti da Montevideo in nave e siamo arrivati a Ushuaia in corriera dopo due giorni e mezzo di viaggio. Così sì che ci si rende conto delle distanze... L'Argentina è veramente grande. Basta pensare che la provincia di Buenos Aires è grande quanto l'Italia. Insomma, abbiamo attraversato il deserto, cespugli e pietre per ore ed ore, fino ad entrare, il terzo giorno, nel territorio delle fiabe, folletti ed elfi, ruscelli, laghetti e nebbioline. Licheni e muschi che si calano a frange dagli alberi. Foreste spettrali con tronchi spezzati e sparpagliati come fossero stati sorpresi da un ciclone. Vette innevate e prati di morbido muschio. Inimmaginabile!
Nausicaa dopo un'ora di viaggio aveva chiesto: siamo arrivati? Come rispondere... No, mancano più di due giorni. Ma in fondo ha accettato la situazione dopo cha Aaron ha risposto: ora viviamo qui. Conciso, ma efficace. Ed è stato proprio come se fossimo in casa, col loro vantaggio che ci possedevano completamente. Possedevano la nostra completa disponibilità: storie, giochi, attenzioni, coccole, intrattenimenti vari, biscotti che provenivano dai sedili posteriori, tutto ciò che si può desiderare. Non ho quasi avuto il tempo di leggere...
Ora siamo in una casa meravigliosa sulla collina alle spalle di Ushuaia: Calle Isla de los Pajaros, Barrio Mirador del Beagle, Tierra del Fuego. Solo l'indirizzo fa pensare.

lunedì 19 gennaio 2009

Commentate!!!


Queste pagine sono visitate mediamente da quindici persone al giorno, un centinaio in totale, quasi tutte timide o pigre! Vogliamo più commenti!!! Una frase, un saluto, qualsiasi cosa, anche se non centra nulla, vedete voi... Insomma se vi fate sentire è più divertente.

P.S. abbiamo aggiornato le foto.

domenica 18 gennaio 2009

Diario di bordo

Alle 11 di mattina del 13 gennaio un taxi ci ha portato dal centro di Montevideo, Uruguay, all'imbarco del traghetto, attraverso il Rio della Plata in tre ore siamo tornati in Argentina, dopo 5 ore di attesa siamo saliti sull'autobus che in 38 ore di viaggio non-stop ci ha scaricati a Rio Gallego, pronti per l'ultima tratta, sempre in bus, ulteriori 12 ore nelle quali abbiamo passato due frontiere e lo stretto Magellano, siamo arrivati a Ushuaia, Terra del Fuoco, alle 10 di sera del 15 gennaio.

Ne è valsa la pena.


lunedì 12 gennaio 2009

Anche noi in settimana bianca

Dopo una notte in autobus siamo stati catapultati per una settimana in una dimensione completamente irreale dopo la vita di Buenos Aires. Non più autobus, marciapiedi polverosi, palazzi d'epoca neri di smog, rumore, discoteche, trombe e conamuse, ma tori, cavalli, alberi secolari, oche e uccellini cinguettanti. L'impatto è stato avvertito forte e chiaro, soprattutto dai bambini, liberi di correre e scorrazzare senza più la costante presa della mano. Pericolo di perdersi nessuno, l'orizzonte si dissolve dove il tuo sguardo non può più arrivare. Aaron e Nausicaa in questa settimana non si sono mai sentiti, erano inesistenti. Animali, sassi, bastoni, cinguettii, tutto era per loro oggetto di studio e curiosità. Poi per infiocchettare il tutto, una piscina bordata di azulejos spagnoli e passeggiate a cavallo al tramonto. Insomma siamo stati ospiti in una Estancia, proprietà terriera, all'interno dell'Uruguay, a 30 Km da Montevideo. Antica residenza estiva di qualche presidente Uruguaiano, ora sede dell'Ambasciata di San Marino. Ancora grazie ai nostri ospiti.

domenica 11 gennaio 2009

Vedi i casi della vita...

Allora, prima di partire cerco su internet assicurazione sanitaria per il viaggio. Worldnomads.com sembra una delle migliori, clicco su what we cover... e ci sono io!!! (assieme a un elefante, un pappagallo e altra roba)

E' una foto che mi ha fatto Steve in vendita su iStock.

... un' assicurazione sanitaria...

Dite che porta male?


mercoledì 7 gennaio 2009

Estancìa Taranco

Da qualche giorno siamo qui. Non abbiamo la connessione internet ma stiamo bene.

Molto bene.

venerdì 2 gennaio 2009

Lost

Sembrano i reduci di un naufragio ma sono bagnanti sulla "spiaggia" di Buenos Aires

giovedì 1 gennaio 2009